E’ mancato Riccardo
Garrone, Presidente della Sampdoria.
A poco più da un mese della nostra affiliazione alla Samp
vogliamo esprimere alla Famiglia Garrone ed a tutta la Sampdoria, la nostra
commossa vicinanza ricordando così l’uomo Presidente….
Lo conobbi per una occasione “professionale”
Fu ospite, insieme ad Edoardo, di Confindustria Alessandria per un incontro
sulla Family Company.
Parlò del Suo concetto di azienda, raccontò la storia del padre, facendo sporadicamente un piccolo accenno alla Sampdoria.
Alla fine della serata lo raggiunsi in fondo alla scala.
Mi permisi di salutarlo e di presentarmi, gli raccomandai di non abbandonare mai la mia Samp…
Con una cordialità incredibile mi disse “Bene..un Sampdoriano alessandrino, viene spesso allo stadio ?”
Mi parlo per 15 minuti, mi raccontò i dettagli della operazione che gli portò la “ballerina Sampdoria” in braccio.
Mi salutò dicendomi “ci vediamo allo stadio”.
Due anni più tardi, in quanto Presidente di una piccola società dilettantistica che si occupa solo di settore giovanile, fui preso dalla tentazione di invitare ad un nostro torneo per le categorie pulcini, la Sampdoria.
Scopersi allora che quando inviti una squadra professionistica devi accollarti le spese per il trasferimento ed il vitto dei ragazzi.
Questo per deflazionare gli inviti perché sarebbe evidentemente imbarazzante dire si o no discriminando.
Un po’ sorpreso mi prese la pazzia di scrivere una lettera personale al Presidente – scusandomi di dover annullare l’invito data la modestia della nostra società, non in condizione di sopportare i costi derivanti, ricordandogli quella chiacchierata così simpatica di quella sera.
Passarono pochi giorni, squillo’ il mio telefono…
“Mi ricordo di lei “ mi disse, “la faccio chiamare da uno dei nostri Responsabili” “vedrà che qualche cosa facciamo”.
Parlò del Suo concetto di azienda, raccontò la storia del padre, facendo sporadicamente un piccolo accenno alla Sampdoria.
Alla fine della serata lo raggiunsi in fondo alla scala.
Mi permisi di salutarlo e di presentarmi, gli raccomandai di non abbandonare mai la mia Samp…
Con una cordialità incredibile mi disse “Bene..un Sampdoriano alessandrino, viene spesso allo stadio ?”
Mi parlo per 15 minuti, mi raccontò i dettagli della operazione che gli portò la “ballerina Sampdoria” in braccio.
Mi salutò dicendomi “ci vediamo allo stadio”.
Due anni più tardi, in quanto Presidente di una piccola società dilettantistica che si occupa solo di settore giovanile, fui preso dalla tentazione di invitare ad un nostro torneo per le categorie pulcini, la Sampdoria.
Scopersi allora che quando inviti una squadra professionistica devi accollarti le spese per il trasferimento ed il vitto dei ragazzi.
Questo per deflazionare gli inviti perché sarebbe evidentemente imbarazzante dire si o no discriminando.
Un po’ sorpreso mi prese la pazzia di scrivere una lettera personale al Presidente – scusandomi di dover annullare l’invito data la modestia della nostra società, non in condizione di sopportare i costi derivanti, ricordandogli quella chiacchierata così simpatica di quella sera.
Passarono pochi giorni, squillo’ il mio telefono…
“Mi ricordo di lei “ mi disse, “la faccio chiamare da uno dei nostri Responsabili” “vedrà che qualche cosa facciamo”.
Rimasi qualche minuto inebetito, incredulo.
Il giorno dopo fui contattato da un Responsabile della Samp.
Il giorno dopo fui contattato da un Responsabile della Samp.
Alla fine del nostro torneo, la settimana successiva avevamo
nostre ospiti tre squadre dei Pulcini della Samp che incontrarono le nostre
squadre e le vincitrici delle singole leve..
Fu un pomeriggio indimenticabile, un evento per la nostra
società e per tutto il paese.
La cosa ebbe un gran risalto sulla carta stampata locale e
non.
Così voglio, vogliamo,
ricordarla Caro Presidente.
Per aver regalato un meraviglioso pomeriggio a 100 bambini.
Ancora oggi i nostri dirigenti mi dicono “non avremmo mai pensato che un Presidente desse ascolto alla tua lettera”.
Ancora oggi rispondo “Garrone non è un Presidente, Garrone è il Presidente”.
Se mi posso permettere con tutto il rispetto che Le è dovuto... l'abbraccio forte, Presidente !
Ancora oggi i nostri dirigenti mi dicono “non avremmo mai pensato che un Presidente desse ascolto alla tua lettera”.
Ancora oggi rispondo “Garrone non è un Presidente, Garrone è il Presidente”.
Se mi posso permettere con tutto il rispetto che Le è dovuto... l'abbraccio forte, Presidente !
Il
Presidente
a nome di
tutto
Il
Carrosio Calcio